Allarme siccità: vigne ancora sane ma quanto potranno resistere?
L’ultimo mese sarà fondamentale per capire la qualità dell’annata
Caldo e clima torrido possono far bene alla vite: le radici si spingono in profondità per cercare nutrimento e sali minerali e i vini risultano maggiormente complessi. Ma un’estate senza pioggia porta anche altre conseguenze. Il 2017 sarà ricordato per la sua incredibile precocità perché, se si dovesse confermare la tendenza delle ultime settimane, la vendemmia potrebbe essere anticipata di una decina di giorni rispetto alla media. Le varietà di uve che puntano sulla freschezza e l’acidità saranno raccolte addirittura prima di Ferragosto.
I problemi comunque non riguarderanno la qualità della vigna, che risulta sanissima, ma un calo di produzione che potrebbe sfiorare il 30 %.
Secondo quanto diffuso dall’Università degli studi di Padova, le difficoltà maggiori si verificheranno per i vigneti sprovvisti di irrigazione artificiale: “finora le piante hanno retto bene ma quanto ancora potranno resistere alla mancanza quasi totale di acqua?”. La siccità sta spingendo molti produttori a irrigare i terreni, operazione inusuale, soprattutto a giugno, per le piante arboree, che di solito sopportano il caldo molto meglio di altre coltivazioni. Osservando l’andamento meteorologico del primo semestre dell’anno, con l’esclusione di febbraio, i mesi risultano fra i meno piovosi di sempre con temperature da record, già molto calde a partire da maggio.
Da non dimenticare inoltre l’incredibile e inattesa gelata di metà aprile che ha colpito gran parte della penisola e ha messo in ginocchio molti viticoltori.
Nonostante tutto i tecnici parlano di un’annata vitivinicola interessante, tutta da scoprire. Gran parte del merito va alla professionalità degli agronomi che, ad oggi, hanno raggiunto livelli altissimi.
L’ultimo mese comunque risulterà fondamentale per segnare il 2017.