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Approvata la legge sulla birra artigianale: tutte le regole e i requisiti

craft-beer-labels-reqirements-pe-labellersDopo una lunga attesa, il Senato Italiano ha finalmente ufficializzato le caratteristiche e i requisiti fondamentali per riconoscere una birra come “artigianale”. Secondo il DDL S 1328-B, la birra artigianale è quella che “viene prodotto nei piccoli birrifici indipendenti e non sottoposta, durante la fase di produzione, a processi di pastorizzazione e microfiltrazione”.

Una svolta fondamentale per la storia delle birrerie artigianali in Italia, finalmente riconosciute e tutelate dallo Stato sia nelle modalità di produzione che nel trattamento fiscale: fino a poco tempo fa, infatti, la legge non faceva distinzione alcuna tra micro birrifici e grandi impianti industriali, impartendo regimi di imposte pressoché identici.

Anche per questo motivo, l’articolo 35 va a specificare le condizioni affinché un piccolo birrificio indipendente possa essere definito tale, ossia “Un’attività legalmente ed economicamente indipendente che utilizzi impianti fisicamente distinti da quelli di qualsiasi altro birrificio, che non operi sotto licenza di utilizzo dei diritti di proprietà immateriale altrui e la cui produzione annua non superi 200.000 ettolitri, includendo in questo quantitativo le quantità di birra prodotte per conto di terzi”.

Una rivoluzione che ha toccato anche un altro fondamentale tasto relativo alle informazioni per il consumatore e dunque alle etichette. Prima della regolamentazione, infatti, l’indicazione sull’etichetta faceva riferimento alle prescrizioni della Legge quadro 443/1985 per l’artigianato, poco esaustive in materia di ingredienti e metodi di lavorazione. Fino ad oggi le uniche distinzioni parlavano di birra, birra analcolica, birra leggera, birra doppio malto e birra speciale, senza porre alcune riferimento alle altre tipologie in commercio come “Lager”, “Ale”, o “Stout”.