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Impennata dell’esportazione di vino italiano all’estero

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L’Italia continua a confermarsi patria del buon vino. Con una produzione da oltre 48 milioni di ettolitri (dati ufficiali Commissione Europea), la vendemmia 2015 ha permesso al nostro Paese di sorpassare nettamente rivali storiche come Francia e Spagna e rafforzare la propria leadership in uno dei pochi settori dell’economia ancora ricco di potenzialità.

“Siamo vicini al traguardo dei 5,5 miliardi di valore dell’export vinicolo – ha dichiarato il presidente dell’Unione Italiana Vini Domenico Zonin, commentando i recenti dati Istat sui primi 7 mesi del 2015 – le statistiche hanno messo in luce anche una flessione dei volumi che hanno fatto registrare un -3,1% globale, al quale ha fatto eco tuttavia una crescita del 5% per le Dop. Questo dato dovrà invitarci ad un’ampia riflessioni sulle prossime strategie produttive, forti di una vendemmia a dir poco superlativa.”

Un autentico boom, quello dell’esportazione vinicola, che vede protagonisti sia i prodotti storicamente affermati all’estero come i rossi toscani (+25,8% di export), sia interessanti new entries come il prosecco, protagonista di un’autentica impennata delle vendite soprattutto in Regno Unito, dove i 55 milioni di bottiglie vendute hanno portato ad un +60% rispetto al 2013.

A trainare l’affermazione del vino italiano sono inoltre i dati in crescita in arrivo da altri nodi strategici di mercato come Stati Uniti, Giappone e Cina, paesi dove persino la semplice dicitura “Made in Italy” sull’etichetta di una merce è da sempre sinonimo di qualità del prodotto: “La buona remunerazione all’export dei nostri vini, specie nel segmento Dop e Igp – commenta il presidente di ISMEA, Ezio Castiglione – conferma una strategia produttiva del ‘Sistema Paese’ ormai orientata stabilmente sulla territorialità e quindi su prodotti a elevato valore aggiunto”.