Le nuove etichette trasparenti per carni suine e ovine
Dopo quelle bovine, anche per le carni di maiale, agnello, capra e volatili è arrivato il momento di ottenere la carta d’identità. In virtù del nuovo regolamento europeo sull’etichettatura alimentare, in tutta la UE è proibito infatti il commercio di confezioni che non riportino una serie di informazioni obbligatorie.
Dal 1° aprile scorso è infatti entrato in applicazione il regolamento di esecuzione (Reg.1337/2013) della grande rivoluzione normativa avvenuta per le etichette degli alimenti (Reg. 1169/2011), le cui prescrizioni, come detto si applicano alle carni fresche, refrigerate o congelate della specie suina, ovina o caprina e di volatili.
Quali sono i dati obbligatori da inserire all’interno delle nuove etichette? Da qualche tempo sulle confezioni di ogni genere di carne sono riportati i seguenti parametri: “Allevato in…”, seguito dal nome dello Stato membro o del paese terzo, e “Macellato in…”, anch’esso seguito dal nome dello Stato membro o del paese terzo. In sostanza, si tratta della stessa tipologia di dati riportati da 15 anni a questa parte nelle vaschette di carne bovina, manovra al tempo dettata dalla spinta dell’emergenza ‘mucca pazza’.
Per avere certezza di portare a casa un prodotto italiano al 100%, sulla confezione che scegliamo dovrà essere riportata esclusivamente la scritta “Origine…” e il nome del paese (in questo caso Italia). Questa dicitura sta a significare che tutte le fasi, dalla nascita all’allevamento fino alla macellazione, si sono svolte in territorio italiano. Una novità che va a comporre un importante tassello del puzzle sulla sicurezza alimentare dei consumatori, messa a dura prova dalle troppe emergenze scatenate dall’anonimato di carni e prodotti alimentari.
“Si tratta di una manovra di grande importanza, volta a migliorare la tracciabilità del cibo per il consumatore oltre a tutelare ulteriormente il prodotto da allevamento made in Italy”. Grande è la soddisfazione dei vertici di Confagricoltura, che si pongono ora l’obiettivo di preservare la qualità delle nostre produzioni anche a livello internazionale, oltre ad estendere questa regolamentazione anche alle restanti tipologie di carne non interessate dal provvedimento: “Dalla normativa restano escluse le carni di coniglio e cavallo, ma anche i più classici dei salumi. Una lacuna grave che cercheremo di colmare con ogni mezzo”.
Una critica al nuovo regolamento arriva invece dall’Area Sicurezza Alimentare del Movimento Difesa del Cittadino (MDC), che plaude al provvedimento. Evidenziandone tuttavia alcune carenze: “La novità è grande e importante per i consumatori ma l’etichetta di suini, ovini e volatili non può essere paragonata per trasparenza e completezza a quella della carne bovina. Per noi si tratta solo di una vittoria a metà”.