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Proteggono la pelle ma mettono in pericolo la barriera corallina

Le Hawaii vogliono vietare le creme solari per i turisti

Niente creme solari sulle bianche spiagge hawaiane. La proposta arriva dal senatore Will Espero, originario dell’arcipelago del Pacifico, che ha portato al congresso statunitense  una proposta di legge per proibire ai turisti di utilizzare in mare prodotti a base di ossibenzone e octinoxato (octil metoxicinamato), due filtri impiegati per la protezione della pelle dai raggi solari ma che potrebbero alterare gravemente il delicato equilibrio del mare e le barriere coralline tropicali.

La tesi è basata sui risultati di una ricerca scientifica, realizzata da Craig Downs dello Haereticus Environmental Laboratory di Clifford (Virginia, Stati Uniti) e pubblicata nel 2016. Dai test è emerso che la concentrazione delle due sostanze (ossibenzone e octinoxato) nelle cristalline acque dell’arcipelago è 10 volte superiore alla massima tollerata e ciò comporterebbe un progressivo sbiancamento della barriera e un arresto della crescita dei coralli più piccoli.

Per i ricercatori la contaminazione potrebbe avvenire quando le persone entrano in mare dopo essersi cosparse di crema solare.

Da qui la proposta di vietare le lozioni protettive che ha scatenato le repliche delle case farmaceutiche e delle aziende di cosmetici. In particolare l’Orèal ha voluto ricordare l’importanza delle creme solari per la prevenzione di malattie della pelle dovute all’esposizione solare come il melanoma e ha richiesto nuovi studi più approfonditi  e test più accurati. In ogni caso la multinazionale francese, così come molti altri grandi gruppi, si è attivata per trovare un valido sostituto all’ossibenzone che possa proteggere la pelle e, allo stesso tempo, non essere nocivo per l’ambiente marino e i suoi abitanti.