Raccolta delle olive in ripresa ma ancora sotto la media
Alti e bassi, dolce e amaro per la produzione dell’olio d’oliva in Italia. E’ iniziata in questi giorni, in quasi tutta la penisola, la raccolta delle olive e, secondo le stime di Coldiretti e del Consorzio nazionale degli Olivicoltori, i numeri di questo 2017 dovrebbero essere più alti di quelli dello scorso anno ma ancora sotto la media rispetto agli ultimi decenni.
L’indagine condotta dall’osservatorio di mercato del Consorzio, evidenzia un incremento per la stagione 2017/2018 del 50%, avendo previsto circa 273mila tonnellate di olio contro le 182mila tonnellate del 2016/2017. Ma quella era stata la campagna peggiore degli ultimi 50 anni. Infatti, andando ancora un passo indietro, al 2015/2016, le cifre erano nettamente superiori, 474mila tonnellate, a dimostrazione del fatto che la ripresa definitiva in tutte le regioni sia ancora lontana.
Colpa, almeno per quest’anno, della grande siccità che ha causato la caduta di fiori e la fruttificazione ridotta.
Nel dettaglio, la Puglia registra ancora il 55% dell’intera produzione nazionale. In miglioramento anche Calabria, Sicilia, Basilicata e Abruzzo mentre Toscana e Umbria riportano, rispettivamente, un -30% e un -20%.
Altro importante dato messo in luce dall’Ismea, è la necessità di ampliare il numero di aziende olivicole che possano essere competitive sul mercato interno e internazionale. Al momento solo il 37 % di queste sarebbe in grado di far fronte ai prodotti in arrivo dall’estero. Inoltre permane la frammentarietà della produzione: in Italia ci sono 4500 frantoi, mentre in Spagna soltanto 1600.
Il grande numero di frantoi però, secondo Ismea, se da una parte aumenta i costi del sistema, dall’altra è garanzia di grande qualità per le etichette italiane.