Pages Navigation Menu

Sistema a semaforo per le etichette alimentari

L’Italia dice “no” al sistema semplicistico che penalizzerebbe le sue eccellenze

Verde significa ok, rosso equivale ad uno stop. Un vero e proprio “sistema a semaforo” quello applicato sulle etichette alimentari in Gran Bretagna e Francia e che presto potrebbe diventare uno standard europeo su spinta delle multinazionali. Gli alimenti sono classificati secondo un punteggio espresso in lettere abbinato ad un colore che va dal verde scuro al rosso intenso. Proteine e fibre sono classificate fra le componenti “buone” mentre valori nutrizionali “cattivi” sarebbero calorie, grassi, zuccheri semplici e sale.  Ma questo tipo di etichettatura, se da un lato faciliterebbe i consumatori confusi dalle lunghe e complesse diciture, dall’altro potrebbe indurli a semplificare e quindi a sbagliare valutazioni. Per fare un esempio un litro di latte in Inghilterra è contrassegnato con un bollino rosso per la presenza di grassi animali mentre la Soda con dolcificante ha un bollino verde per il contenuto calorico limitato. Agli occhi del compratore quindi la Soda apparirebbe un alimento migliore e più sano del latte.

Altra prova eclatante è quella dell’olio extravergine di oliva. Non si applica infatti distinzione fra i grassi saturi, dannosi alla salute e quelli monoinsaturi e polinsaturi che sono invece benefici. L’oro verde verrebbe penalizzato dal semaforo per il 75% circa di grassi monoinsaturi.

Per questo l’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto, CHIC, Euro-Toques Italia, la Federazione Italiana Cuochi (FIC), Jeunes Restaurateurs Italia (JRE) e Le Soste hanno deciso di schierarsi a favore dell’azione del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Maurizio Martina che ha manifestato la sua ferma contrarietà al sistema.

La catalogazione a semaforo, intuitiva ma semplicistica, potrebbe penalizzare notevolmente le eccellenze alimentari italiani a favore di prodotti a basso contenuto di zuccheri e grassi anche se meno salutari.