La situazione del packaging italiano
Il settore del packaging in Italia sembra non risentire della crisi: nel 2013 sono stati registrati quasi sei miliardi di fatturato e una crescita superiore al 7%, dovuta in gran parte alle esportazioni. Le imprese italiane grazie a continui investimenti nella ricerca e nell’innovazione si contendono la leadership mondiale dell’export insieme alla Germania.
Tradizione imprenditoriale e innovazione tecnologica sono le qualità che hanno permesso al packaging di continuare a macinare grandi numeri, insieme a nuovi spazi di manovra. L’Africa in primis, dove il packaging alimentare italiano gioca un ruolo di primo piano, come è stato dimostrato di recente all’”East Afripack”, fiera specializzata dedicata alla lavorazione e al packaging dei prodotti alimentari e non food.
I dati resi noti dall’Unido (Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale), confermano questo ruolo identificando nell’Italia il terzo fornitore dell’area est africana per le tecnologie legate al confezionamento.
Accanto all’Africa, si ribadisce l’importanza del Nord America, che con quasi 400 milioni supera il 10% delle esportazioni italiane del comparto, seguita da Medio Oriente, Cina e Indonesia, mettendo in risalto come ormai nello scacchiere mondiale delle esportazioni i paesi europei siano sempre più residuali.
Per quanto riguarda la situazione interna invece, il settore è guidato dalla “packaging valley” emilano-romagnola, che da sola raggruppa il 39% delle imprese nazionali, seguita dalla Lombardia con più del 28% delle aziende.